C’è qualche isola felice nel magma di difficoltà della sanità calabrese. Nella valutazione dell’ Age.Na.S. ( Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali) e del Ministero della Salute contenuta nel Programma Nazionale Esiti, una sorta di “pagella” dei presidi ospedalieri italiani in cui primeggiano molte strutture del Nord Italia, mentre quelle del sud sono risultate non soddisfacenti, con tante luci e ombre, l’Unità Operativa di Medicina Interna dell’Ospedale Giovanni Paolo II di Lamezia Terme, si guadagna una bella promozione. Viene indicata fra le migliori relativamente al trattamento dell’Ictus. Secondo i dati forniti da Age.Na.S. e Ministero della Salute, la struttura infatti è particolarmente performante. Si tratta di un risultato di qualità dovuto all’impegno e alla professionalità di tutto il personale e del Direttore dell’Unità Operativa Dott. Prof. Gerardo Mancuso, ma anche dalla applicazione di una tecnologia di assistenza del tutto innovativa, una delle più innovative d’Italia, che è la Sub-Intensiva Internistica: si tratta dell’unità di assistenza dedicata a pazienti di questo tipo. La Sub-Intensiva Internistica è stata dotata di macchinari e strumenti particolari che rendono possibile il monitoraggio continuo del paziente, proprio come accade in una Rianimazione.
Un altro aspetto che ha portato l’Unità Operativa di Medicina Interna all’eccellenza è il calo della mortalità, nel periodo in esame, all’interno del reparto, che si attesta sul 4,4%, ben al di sotto della media nazionale che è pari al 9,94%, facendo allineare così il reparto lametino ai centri internazionali e collocandolo tra i primi in Italia.