Sono stati depositati i primi ricorsi al tribunale della libertà contro il sequestro dei documenti avvenuto durante le perquisizioni nei confronti degli otto indagati nell'inchiesta sull'utilizzo del parco commerciale Romani di Catanzaro. Alla cancelleria del tribunale della libertà sono state depositate le prime istanze dei difensori degli indagati che chiedono il dissequestro del materiale. Prima della fissazione dell'udienza per discutere dei ricorsi, la Procura della Repubblica dovrà inviare ai giudici del riesame copia degli atti del fascicolo. Nel corso delle perquisizioni sono stati sequestrati numerosi atti e documenti che gli inquirenti ritengono di particolare rilevanza per il prosieguo delle indagini. Domani il sostituto procuratore della Repubblica, Carlo Villani, ed i militari della Guardia di finanza di Catanzaro riprenderanno gli interrogatori di alcune persone informate sui fatti. Gli interrogatori sono finalizzati ad acquisire elementi investigativi circa le scelte fatte dalla società Parco Romani e per chiarire l'iter relativo alla localizzazione dell'Ente Fiera di Catanzaro. L'inchiesta della Procura di Catanzaro riguarda in modo particolare la permuta di due immobili della società Argento con il Comune. C'é poi la decisione dell'amministrazione comunale di centrosinistra, attraverso la municipalizzata Catanzaro Servizi, di realizzare l'ente fiera nel Parco Romani con il relativo finanziamento statale di 5 milioni di euro
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