Perché non chiamare il calendario “Liliano” piuttosto che “Gregoriano”, visto che lo stesso Pontefice propendeva per questo naturale riconoscimento? E’ questa la domanda-proposta emersa nel corso dell’incontro con il prof. Francesco Vizza, ricercatore dell’Università di Firenze che ha tenuto una lezione sulla terrazza dei Musei a Cirò nell’ambito delle manifestazioni “Cirò, città del vino e di Lilio” . Un omaggio al grande matematico ed astronomo cirotano che nel 1582, giungendo finalmente a sincronizzare cicli lunari e solari, propose, convincendo la Commissione e risolvendo il problema venutosi a determinare, la cancellazione di ben 10 giorni a partire dalla data del 5 ottobre 1582, nel calendario Giuliano, ancora vigente. Il prof. Vizza ha richiamato a sostegno di tale proposta un inedito, una lettera scritta dal tra il 1681 ed il 1694 dall’astronomo Francesco Levera a Leopoldo Dè Medici,
La vera rivoluzione del tempo è stata, secondo il prof. Vizza, è quella di Luigi Lilio, riformatore del calendario Gregoriano. Prossimo appuntamento in programma il 3 agosto sempre sul Terrazzo dei Musei la consegna del premio per la narrativa a Carmine ABATE, che nell’occasione presenterà il suo nuovo romanzo “La collina del vento”, selezionato al Premio Campiello.