(ANSA) - CATANZARO, 2 AGO - Il Consiglio di Stato ha annullato per un vizio di forma il decreto della Regione Calabria che autorizzava l'Enel all'esercizio della centrale a biomasse del Mercure. Secondo l'Enel, ''la sentenza prefigura la chiusura dell'impianto in cui lavorano attualmente 150 persone. L'azienda ha investito 70 milioni di euro per realizzare una moderna centrale a biomasse vegetali di piccola taglia che puo' vantare standard di qualita' ambientale molto elevati''.
Le reazioni: Annunciano proteste ad oltranza e si rivolgono al presidente del consiglio Monti e al ministro all’ambiente Clini i componenti del comitato per la riattivazione della centrale del Mercure dopo lo stop arrivato dal Consiglio di Stato che ha accolto i ricorsi contro la riapertura della centrale. “In questo modo – sostiene il comitato – si mandano in fumo migliaia di preziosi posti di lavoro nella filiera delle biomasse che vive già una profonda crisi, devastando le aspettative di tante famiglie e si vanificano 10 anni di lavori e autorizzazioni”. La centrale riconvertita a biomasse, realizzata con tecnologie all’avanguardia e dotata di tutte le misure di sicurezza, dalla provata compatibilità ambientale poteva segnare , secondo il comitato, una svolta per lo sviluppo del territorio. “Si butta al vento una importante opportunità non per anomalie tecniche, ma per cavilli burocratici”.
Caricamento commenti
Commenta la notizia