Una bomba al cancello della villa dei pentiti Rosario e Saverio Cappello considerati traditori dal clan Giampà. E' accaduto questa notte intorno alle 2.30 in contrada Serra, una frazione montana isolata a Nord di Lamezia Terme. Si tratta della seconda intimidazione rivolta alla famiglia Cappello considerato dagli inquirenti il braccio armato dei Giampà, la cosca finita praticamente tutta in carcere alla fine dello scorso giugno nell'operazione "Medusa". Rosario Cappello, ex boss del quartiere Bella, con tutti i suoi familiari, in tutto una decina di persone, dallo scorso dicembre vivono in una località segreta. Anche grazie alle loro rivelazioni la magistratura ha potuto fare una retata di 37 persone con boss e gregari del clan. Nella scorsa primavera alla villa ormai disabitata era stato appiccato fuoco. Si tratta del quinto atto intimidatorio contro i pentiti compiuto in città da quel che resta del clan Giampà, una ventina di giovani manovali. In luglio erano saltati in aria due bar di parenti dei collaboratori di giustizia, e c'è stato un tentativo d'incendio della villa di Angelo Torcasio, il collettore delle estorsioni della cosca di Via del Progresso.