La Procura della Repubblica, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio - e l’ufficio gup del Tribunale ha fissato la relativa udienza preliminare - di otto persone coinvolte nelle ipotesi di reato che si sarebbero consumate ad Alli fra il 2006 e il 2008. Sott’accusa quello che gli inquirenti ritengono il principale responsabile della vicenda, cioè l’imprenditore veneto Stefano Gavioli, 55 anni, di Treviso; chiesto il processo anche per il suo stretto collaboratore Loris Zerbin, 51 anni, di Campolongo Maggiore (Venezia), che gli è succeduto alla guida delle aziende Sial ed Enerambiente che per anni hanno gestito gli impianti di Alli. E ancora, sono indagati Giovanni Faggiano, 53 anni, di Brindisi, ex amministratore di una delle società del gruppo creato da Gavioli, Santo Mellace, 51 anni, di Catanzaro e Antonio Garrubba, 47, di Isola Capo Rizzuto (Kr), quest’ultimi due
nella qualità di tecnici delle stesse aziende. L’elenco delle richieste di rinvio a giudizio viene infine completato dai nomi di Giovanbattista Papello, ex componente dell’organismo di vigilanza e controllo dell’ufficio del commissario delegato per l’emergenza rifiuti in Calabria, Adelchi Andrea Ottaviano, responsabile unico del procedimento fra il 2006 e il 2008, e Rocco Tavano, funzionario di supporto al responsabile unico. L’udienza preliminare è stata fissata per il prossimo 12 novembre al Tribunale di via Argento.
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