Uno degli aspetti più rilevanti, per le maestranze, riguarda il fatto che la numero due della Regione abbia avuto contatti con il Ministero dello Sviluppo economico, al
quale chiederà di inserire la questione Italcementi-Vibo tra le vertenze nazionali. Per un territorio fortemente penalizzato, come quello vibonese, sia dal punto di vista infrastrutturale che dello sviluppo, i provvedimenti da adottare oltre ad essere tempestivi devono essere mirati e predisposti a livello nazionale. «La nostra – hanno rilevato alcuni dipendenti – è un’area a rischio non solo sotto l’aspetto occupazionale, ma anche dell’incidenza criminale. Lo Stato deve dimostrare la sua presenza garantendo
lavoro e sicurezza. La chiusura di aziende della portata di Italcementi dovrebbe non solo aprire una riflessione seria, ma spingere le istituzioni e la comunità intera a “pretendere” che i governanti nazionali intervengano concretamente».
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