Uno scandalo che travolge la Provincia di Vibo Valentia diventato oggetto di un’inchiesta avviata dalla Procura dopo la segnalazione del presidente Francesco De Nisi. A rilevare l’ammanco, infatti, sono stati gli stessi Uffici dell’Amministrazione. Giovedì pomeriggio i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno completato l’acquisizione della documentazione ritenuta utile alle indagini. Attività le cui risultanze saranno poi poste all’attenzione del sostituto procuratore Mi- Per far “passare” i mandati finalizzati
alla sottrazione delle somme il metodo utilizzato sarebbe stato sempre lo stesso, ovvero di volta in volta si sarebbe inserito quello “anomalo” fra quelli da sottoporre alla firma. Considerato poi che formalmente i mandati falsi sarebbero stati ineccepibili, riuscire a capire, al momento della firma, che c’era qualcosa che non andava era al quanto improbabile a meno che non si fosse controllato il tutto, documento dopo documento. Fatto sta che il “passaggio” si sarebbe ripetuto per svariate volte. In particolare dal maggio 2010 a ottobre dello stesso anno i mandati falsi avrebbero avuto cadenza mensile. Una pausa a novembre e poi dal dicembre 2010 al marzo 2011 un’altra sfilza. Ancora una pausa per poi riprendere a giugno. E da quanto rilevato nel corso dei controlli gli importi più alti sono andati in pagamento a febbraio e marzo 2011 (138mila 750 e 148mila 975 euro), mentre tra il 2010 e il 2011 su altri nove mandati, quattro importi oscillavano tra i 98mila 955 e i 97mila 955 euro. Intanto lunedì si insedierà la
commissione d’indagine, istituita dal consiglio provinciale su proposta del presidente dell'Ente.
Caricamento commenti
Commenta la notizia