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Uno sgarro pagato
con la vita

omicidio albino torchia

Uno sgarro nell’ambito della sua attività lavorativa, l’a l l evatore di bestiame. Una mossa sbagliata, forse sgradita a qualcuno, potrebbe essere costata la vita ad Albino Torchia, il 41enne ucciso a fucilate venerdì sera in una zona di montagna ad una quindicina di chilometri dal centro di Petronà, lungo la strada provinciale che porta in Sila. Le indagini affidate ai Carabinieri della stazione di Petronà, della compagnia di Sellia Marina e del reparto operativo del Comando provinciale di Catanzaro avrebbero
imboccato ormai una pista ben precisa, come d’altronde già apparso nell’i m m e d i a t e zza del ritrovamento del corpo dell’uomo. Qualcosa, secondola prima lettura degli inquirenti, avrebbe infastidito chi ha deciso di appostarsi con un fucile caricato a pallettoni nelle campagne di Petronà, attendendo il rientro di Torchia dal suo podere e sparandogli da distanza ravvicinata. È quella dell’attività lavorativa, dunque, l’ipotesi principale su cui si muovono gli inquirenti che, al momento, sembrano escludere la pista
della criminalità organizzata: a carico di Torchia non risultano infatti contatti.

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