Il gup di Vibo Gabriella Lupoli ha assolto, a conclusione del procedimento col rito abbreviato, otto imputati coinvolti in uno dei tronconi del processo "Odissea". Si tratta di Antonio Mario Tripodi, Francesco Giuseppe Niglia, Nicolino Pantaleone Mazzeo, Salvatore Sorrentino, Giuseppe Sicari, Filippo Gerardo Gentile, Paolino Lo Bianco e Alessandro Ventre. Nei loro confronti il magistrato aveva disposto, in sede di sentenza con la quale aveva condannato i fratelli Massimo e Leonardo Guastalegname e assolto Giuseppe Bonavita, Antonino Accorinti, Salvatore Muggeri e Giuseppe Garrì, Salvatore Sorrentino e Giuseppe De Luca, ulteriori accertamenti in ordine ad alcuni temi di indagine emersi in atti ma rimasti completamente inesplorati - o non rinvenuti negli stessi - sebbene essenziali ai fini del compiuto vaglio dell'ipotesi accusatoria. Tutti attinenti alla necessità di emersione di conti correnti bancari o postali intestati agli imputati, familiari e persone a loro riconducibili. La vicenda trae origine dall'operazione condotta nel 2006 dalla Mobile di Vibo e Catanzaro in collaborazione con lo Sco di Roma e coordinata dalla Dda di Catanzaro. Il troncone in questione riguardava le presunte rapina e tentata estorsione ai danni dell'imprenditore Giuseppe Grasso e della moglie Francesca Franzé, entrambi testimoni di giustizia, che unitamente a Giuseppe Francolino, pure lui diventato testimone di giustizia, avevano denunciato i fatti aggravati dall'articolo 7. Una volta, però, cadute le aggravanti mafiose inizialmente ipotizzate, gli atti dell'inchiesta erano stati trasferiti, nel giugno del 2007, dalla Dda alla Procura ordinaria di Vibo che, nella persona del pm Santi Cutroneo, ieri sostituito dal collega Alessandro Pesce, aveva chiesto la condanna a 6 anni di reclusione per ciascuno degli imputati. Il collegio difensivo era costituito anche dagli avvocati Francesco Stilo, Franco Muzzopappa, Francesco Sabatino, Giuseppe Bagnato, Giuseppe Di Renzo, Antonio Porcelli, Enzo Trungadi, Enzo Gennaro, Giancarlo Pittelli, Toni Crudo, Francesco Gambardella e Nicola Cantafora.