Il sindaco di Lamezia Terme, Gianni Speranza, informato che i mezzi della Lamezia Multiservizi spa sono bloccati in coda davanti agli impianti della Daneco, impossibilitati a conferire i rifiuti raccolti, ha immediatamente scritto al dott. Vincenzo Speranza, commissario per l'emergenza rifiuti, per sollecitare, riporta un comunicato,"un intervento urgente in grado di normalizzare la situazione". "In queste ore il nostro Comune, così come altri Comuni della nostra e delle altre province calabresi - afferma Speranza - si trova nell'impossibilità di conferire i rifiuti prodotti presso gli impianti di trattamento e le discariche di servizio. La situazione che si sta delineando sul territorio della nostra città e in molte realtà della regione sta producendo gravi difficoltà per quanto riguarda la raccolta dei rifiuti e di conseguenza nella situazione igienico-sanitaria. La limitazione attuale della capacità di conferimento all'impianto di selezione della Daneco di Lamezia Terme, a sua volta bloccato dalla difficoltà a conferire i propri sovvalli nella discarica di Pianopoli, sempre gestita dalla Daneco, ha come ultima ripercussione una grave emergenza ambientale che, con il perdurare di tale situazione, rischia di aumentare quotidianamente su tutto il territorio comunale. Le motivazioni prodotte dal gestore della discarica e dell'impianto, entrambe in mano alla medesima società,nella riduzione dell'accettazione dei rifiuti in conferimento sarebbero di carattere economico e causate dalle mancate liquidazioni da parte di codesto Ufficio commissariale dei costi di gestione impiantistica". "Per evitare che la situazione si aggravi ulteriormente, fino a mettere in pericolo la sicurezza igienico-sanitaria in città - prosegue Speranza - le chiedo di intervenire immediatamente allo scopo di sbloccare i conferimenti dei rifiuti ad oggi contingentati, trovando anche soluzioni tecniche che possano superare le criticità attualmente presenti. A nostro avviso sarebbe inoltre necessario avviare una rimodulazione del sistema impiantistico regionale, favorendo iniziative di autogoverno del ciclo dei rifiuti su base territoriale e a gestione pubblica, oggi completamente annullata da scelte che hanno di fatto visto crescere ed affermare un monopolio privato in questo ambito". (ANSA).