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Sindacati in piazza
30mila a Catanzaro

ono oltre trentamila, secondo le stime di Cgil, Cisl e Uil, le persone che stanno partecipando alla manifestazione a Catanzaro per chiedere al Governo interventi per lo sviluppo della Calabria. All'iniziativa stanno partecipando numerosi studenti, precari, forestali e di altri settori del mondo del lavoro calabrese. Dal palco i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Santini e Loy hanno rivolto un invito al Governo nazionale affinché si apra un tavolo nazionale per affrontare le priorità per lo sviluppo della Calabria. Numerosi anche i sindaci calabresi che hanno deciso di aderire e di partecipare all'iniziativa. Molti di loro hanno più volte ribadito, nel corso della manifestazione, i problemi economici a cui sono sottoposti quotidianamente nella gestione degli enti locali. I segretari confederali calabresi e nazionali hanno poi più volte ribadito che la Regione "deve fare la sua parte per lo sviluppo di questa regione. Non è più tollerabile proseguire su questa strada. Serve un cambio di passo, serve una svolta che colmi il gap socio-economico tra la Calabria e il resto dell'Italia". 

Sono oltre trentamila, secondo le stime di Cgil, Cisl e Uil, le persone che stanno partecipando alla manifestazione a Catanzaro per chiedere al Governo interventi per lo sviluppo della Calabria. All'iniziativa stanno partecipando numerosi studenti, precari, forestali e di altri settori del mondo del lavoro calabrese. 

Dal palco i segretari di Cgil, Cisl e Uil, Camusso, Santini e Loy hanno rivolto un invito al Governo nazionale affinché si apra un tavolo nazionale per affrontare le priorità per lo sviluppo della Calabria. Numerosi anche i sindaci calabresi che hanno deciso di aderire e di partecipare all'iniziativa. 

Molti di loro hanno più volte ribadito, nel corso della manifestazione, i problemi economici a cui sono sottoposti quotidianamente nella gestione degli enti locali. I segretari confederali calabresi e nazionali hanno poi più volte ribadito che la Regione "deve fare la sua parte per lo sviluppo di questa regione. Non è più tollerabile proseguire su questa strada. Serve un cambio di passo, serve una svolta che colmi il gap socio-economico tra la Calabria e il resto dell'Italia". 

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