Il legale ha anche presentato una consulenza di parte psichiatrica, psicologica e genetica sul proprio assistito. Ha rimesso il mandato, invece, l'altro difensore di Gatto, l'avv. Giulia Benincasa. L'inizio dell'udienza è stata caratterizzata da momenti di tensione. Parenti e conoscenti della ragazza, infatti, hanno atteso l'arrivo del furgone della polizia penitenziaria in cui si trovava Gatto insultandolo e chiamandolo "il mostro di Lamezia Terme". Gatto uccise Adele Bruno strangolandola al termine di una lite per motivi passionali e poi infierì sul cadavere colpendolo ripetutamente con un bastone e abbandonandolo su un terreno. Dopo il delitto, l'uomo si allontanò e si recò a casa dei genitori della vittima per dire che la giovane era scomparsa. Quindi andò al Commissariato di polizia per fare la denuncia di scomparsa. La mattina dopo, però, si presentò nuovamente agli agenti confessando l'omicidio e dando indicazioni per il ritrovamento del corpo. I genitori ed il fratello di Adele Bruno si sono costituiti parte civile.