«Chi ha sbagliato deve pagare. Perchè non si spara se non si vede chiara e nitida la figura dell'animale che si sta cacciando». Francesco Materasso, presidente dell'Associazione recupero Caccia, Cinofilia, Ambiente, Sport, Ittica e Micologia è critico, ma soprattutto ammette le colpe del cacciatore che cinque giorni fa, scambiandolo
per un cinghiale, ha sparato e ucciso Vincenzo Puliccichio, sessantenne lametino, la cui unica colpa è stata quella di trovarsi nel posto sbagliato nel momento sbagliato. Il cacciatore, anche lui lametino, V.C., 62 anni, è ora accusato di omicidio colposo. Secondo la versione che lui stesso ha fornito ai carabinieri, avrebbe sparato perchè credeva che dietro al cespuglio, tra i boschi di Decollatura e Soveria Mannelli, ci fosse un cinghiale. Invece dietro a quelle foglie che si muovevano, chino a raccogliere funghi, c'era Vincenzo Pulicicchio. Un colpo di fucile che è stato fatale: il cercatore di funghi è infatti morto sul colpo.