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Tra i pezzi forti
il codice purpureo

codice purpureo di Rossano

Il “Codex Purpureus Rassanensis” è sicuramente il pezzo forte e di maggiore attrazione  della  Fiera del Libro Calabrese, giunta alla quinta edizione, curata dall’Associazione Sinergie Culturali e che si svolgerà a Lamezia Terme dal 28 ottobre al primo novembre, sul tema  “La via della bellezza : il Futuro della Calabria”. Conservato gelosamente nel Museo Diocesano di Rossano, capolavoro e cuore del Museo Diocesano di Rossano (CS), il  manoscritto è  un evangelario greco del VI sec. di origine mediorientale, portato a Rossano probabilmente da qualche monaco in fuga dall'oriente durante l'invasione degli arabi (secc. IX-X). Rimasto nascosto per secoli nel tesoro della Cattedrale, é tornato alla luce della cronaca ai primi dell'ottocento per poi essere lanciato all'attenzione della cultura mondiale nell'ultimo ventennio di quel secolo ad opera soprattutto degli studiosi tedeschi O.Von Gebhart e A. Harnack. Il suo nome, e la sua fama, deriva anche dal colore della pergamena , color porpora, da cui la qualifica di "purpureus" il manoscritto si compone di 188 fogli contenenti il testo greco dei Vangeli di Matteo e Marco. Gli altri due sono andati perduti. La preziosità del documento dipende dall'antichità, dal materiale scrittorio usato e dalle 14 tavole miniate riproducenti altrettante scene evangeliche, che danno al testo un fascino straordinario. La sua unicità e antichità ne fanno indubbiamente un documento di valore inestimabile che riesce a catalizzare l'attenzione e l'interesse dei visitatori e degli studiosi di tutto il mondo.

 

 

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