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Una “cimice” per spiare
il computer di De Nisi

ufficio de nisi

Una microspia trovata nella stanza del presidente della Provincia Francesco De Nisi getta ulteriori ombre, sospetti e semina scompiglio all’interno dell’apparato amministrativo. Viene meno la serenità amministrativa, si vive alla giornata come se qualcos’altro dovesse accadere da un giorno all’altro. Lo scandalo dell’ammanco di un milione e 300mila euro sottratto da Mirella Rita Currò, per come la stessa avrebbe confessato, e l’arresto della ex impiegata e del marito, con l’accusa di peculato in concorso, continuano a far tremare il palazzo. La microspia sarebbe saltata fuori dal computer del presidente solo per puro caso. Il non perfetto funzionamento dell’apparecchio – almeno questa sarebbe stata la “giustificazione” che è trapelata – avrebbe indotto qualche esperto d’informatica a smontare la macchina ed effettuare delle verifiche interne, dalle quali sarebbe saltato fuori l’orecchio indiscreto che qualcuno in passato avrebbe piazzato senza farsi notare. La scoperta, apparentemente, non ha suscitato alcuna tensione, ma l’aria che si respira alla Provincia è piuttosto pesante.

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