A celebrare le esequie, che hanno avuto luogo nella chiesa di San Domenico, è stato il parroco di Soriano, don Giuseppe Sergio, che ha concelebrato una messa solenne, assistito dai parroci dei comuni vicini e dai monaci domenicani. Impossibilitato a presenziare il vescovo mons. Luigi Renzo, il quale ha inviato un messaggio, manifestando la sua vicinanza. Filippo Ceravolo è stato ricordato nel corso dell’omelia come un ragazzo esemplare e un onesto cittadino, dedito al lavoro e alla famiglia. Gli amici hanno ricoperto la bara con un drappo bianconero, la bandiera della Juventus, sua squadra del cuore. E proprio i tifosi juventini, ieri, nello stadio di Catania, in occasione della parita Catania-Juventus, hanno esibito uno striscione con la scritta: «Filippo Ceravolo con noi, per sempre». Al termine della cerimonia religiosa la zia e la cugina di Filippo hanno ricordato il congiunto leggendo degli accorati messaggi che hanno strappato le lacrime della gente. In tutti i presenti aleggiava l’interrogativo del perchè di una morte senza senso e senza giustificazione. Prende sempre più piega, infatti, l’ipotesi avanzata dagli inquirenrti che i colpi di fucile, che lo hanno attinto, ferendolo mortalmente, non erano rivolti contro di lui. Da qui la sensazione della sconfitta della società civile, che si sente esposta e indifesa e chiede una maggiore presenza dello Stato sul territorio e
più sicurezza per i cittadini. Per gridare «basta» e, soprattutto, per risvegliare le coscienze è stata annunciata per sabato prossimo una grande manifestazione di cordoglio e di protesta che si terrà a Soriano e della quale saranno protagonisti, in prima fila, gli studenti. Alla manifestazione, oltre a Libera, aderiranno anche i commercianti, le associazioni locali e le pubbliche istituzioni.
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