Per primo finì in galera anni fa Francesco Giampà il “Professore”, che lasciò lo scettro di boss al nipote Pasquale “Millelire”. Condannato quest’ultimo per estorsione dal Tribunale lametino il comando del clan passò a Giuseppe il “Presidente”, figlio del “Professore”. Era il 2003. Ma nessuno avrebbe immaginato che dopo nove anni il giovane boss non solo sarebbe finito in galera accusato di vari omicidi, ma addirittura che sarebbe passato dalla parte dello Stato denunciando tutte le malefatte e portandosi dietro anche una folta “zona grigia” su cui gli investigatori indagano per la prima volta a Lamezia. Rinchiuso in cella Giuseppe Giampà il comando è passato al
parente Enzo che porta lo stesso nome. Ma nel giugno scorso anche lui viene preso. Adesso chi guida i Giampà? Un interrogativo di cui si stanno occupando gli investigatori. Mentre spuntano nuove dichiarazioni di pentiti sul ruolo dell’imprenditore lametino Salvatore Mazzei. Secondo Antonio Di Dieco, ex boss di Castrovillari,
nella spartizione dei lavori sull’A3 Mazzei per continuare a fornire il suo calcestruzzo doveva pagare il pizzo ai Mancuso. Anche se lo stesso capitano d’azienda è inquisito per
reati di mafia.