La “Giornata Mondiale contro la violenza maschile sulle donne” nel segno di Lea Garofalo. La testimone di giustizia vittima della ‘ndrangheta fu fatta sparire nel 2009 a Milano. Adesso i suoi resti sarebbero stati ritrovati lo scorso 20 novembre in un campo della Brianza (si attende però la prova del dna per la conferma). L’associazione socio-culturale “Libere donne”, ieri, ha voluto a lei dedicare le celebrazioni organizzate in città a ricordo di tutte le donne vittime non solo di violenze fisiche, ma anche di soprusi verbali e molestie psicologiche da parte dei propri partner che sempre più spesso agiscono nell’anonimato delle mura casalinghe.
«Mia sorella – ha detto Marisa Garofalo – è stata vittima della violenza, ma anche dell’ingiustizia sociale e dell’abbandono da parte dello Stato». «Questo mi fa rabbia – ha proseguito la donna – ma c’è da dire che il suo sacrificio non è stato per niente vano se siamo qui a ricordarlo, se tante altre donne attraverso il suo coraggio troveranno la forza di denunciare i soprusi».