Vendite e baratti nelle Preserre vibonesi. Non di funghi o legname, ma di fucili. «Roba nuova, bella» arrivata intatta dal Nord Italia e “conservata” sottoterra. Pacco che sarebbe stato nella disponibilità di Giovanni Emmanuele, 24 anni, di Gerocarne. Un giovane, dunque, poco più che ventenne, con legami di parentela con il boss Bruno Emanuele, ma con alle spalle un tentato omicidio. Il suo. Il primo aprile, infatti, c’è stato chi gli aveva riservato un “pesce d’aprile” pesante, a colpi di pallettoni. Ma, nonostante le gravi ferite, Emmanuele riuscì a salvare la pelle. Senza alcun precedente, invece, Giacinto De Marco, 23 anni, di Soriano. Interessato però alla “fuciliera” di Emmanuele, tant’è che proprio i due avrebbero trattato la compravendita delle armi. Entrambi all’alba di ieri sono stati arrestatidagli uomini della Squadra mobile di Vibo e del Commissariato di Serra San Bruno, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare, eseguita nell’ambito dell’operazione denominata “Calibro 12”.
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