Sin dai primi momenti è parso chiaro che le fiamme erano state appiccate da qualcuno, essendo gli impianti elettrici delle due unità disattivati. Gli accertamenti compiuti
dai Vigili del fuoco hanno poi accreditato come la più verosimile l’ipotesi del dolo. La resina delle imbarcazioni ha alimentato il fuoco, rendendo oltremodo complesse le operazioni di spegnimento, coordinate dal caposquadra Nicola Di Betta. Solo pochi minuti dopo le 23 le squadre dei Vigili del fuoco sono rientrate in caserma, dopo quasi tre ore di lavoro. A essere prese di mira due cabinati, rispettivamente di 7.5 e 9 metri, di proprietà di un privato di Cosenza e di una ditta di immersioni subacquee di Tropea. Le due imbarcazioni hanno subito danni ingenti, ancora impossibili da quantificare. A una prima stima, pare che l’incendio si sia esteso in circa il 90 per cento dei due natanti.
Caricamento commenti
Commenta la notizia