Si spacca il fronte dei lavoratori, l’azienda parla di licenziamenti e non di cassa integrazione, viene messa in dubbio la legittimazione di Pasquale Mungari a guidare la
protesta come rappresentante del sindacato autonomo Faisa-Cisal. Queste le novità nella vertenza Foderaro Autoservizi che continua da una settimana con gli autisti
fermi sotto l’azienda in Via Milite Ignoto così come migliaia di viaggiatori pur avendo prenotato e pagato il biglietto in anticipo. La seconda domenica di sciopero è cominciata ieri mattina col picchettaggio d’una ventina d’autisti sotto casa di Battista Foderaro in Corso Nicotera. All’anziano imprenditore è squillato il campanello. È stato invitato a scendere in strada per parlare con i lavoratori in sciopero. L’alterco era ovvio. Nel pomeriggio la conferenza stampa di Foderaro: «O licenzio 10 persone o chiude l’intero gruppo aziendale». Perchè oltre all’imprese degli autobus c’è quella che da trent’anni porta i turisti alle Eolie e un’altra molto più attempata che si occupa di viaggi. Infatti
Foderaro negli anni Novanta è stato presidente nazionale della Fiat, la federazione storica delle agenzia di viaggio italiane.