Gli autori di un omicidio e due tentati omicidi sono stati scoperti dalla squadra mobile di Vibo Valentia nelle indagini che hanno portato stamane all'operazione contro la cosca della 'ndrangheta dei La Rosa di Tropea. Nell'operazione sono state arrestate sette persone ed una ottava è stata sottoposto all'obbligo di dimora. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del tribunale di Catanzaro, Assunta Maiore, che ha accolto la richiesta del sostituto procuratore della Dda, Simona Rossi. Alle indagini ha fornito un fondamentale contributo un collaboratore di giustizia svolacco che in passato era alle dipendenze della cosca La Rosa. L'uomo, che preso dal rimorso, decise di non portare a termine l'ennesimo omicidio e, contattando gli inquirenti, decise di raccontare quanto era a sua conoscenza sul tentato omicidio di Ivano Pizzarelli, avvenuto nel 2002, dell'assassinio di Saverio Carone e del tentato omicidio del fratello Pietro (ucciso poi nel 2010) avvenuti nel 2004 a breve distanza l'uno dall'altro. Il collaboratore di giustizia si è autoaccusato dell'omicidio e dei due tentati omicidi sostenendo di averli commessi con Pasquale Quaranta, di 49 anni. Oltre a Pasquale Quaranta i poliziotti stamane hanno arrestato Francesco La Rosa, di 41 anni; Pasquale La Rosa (47), Carmine La Rosa (47), Francesco La Rosa (37), Salvatore La Rosa (44), Saverio Bardo (34), Peter Cacko (40), Carmine De Luca (46), Antonio Di Marzo (54). E' stato sottoposto all'obbligo di dimora E.C., di 35 anni. Sono accusati a vario titolo di associazione mafiosa finalizzata alla commissione di omicidi, estorsioni, danneggiamenti, turbative d'asta e traffici di armi. (ANSA).