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Rifiuti, in Calabria
si rischio il caos

"E' ancora emergenza rifiuti in Calabria. Alla vigilia delle festività natalizie, è caos tra Reggio e Catanzaro, invase dalla spazzatura per via della chiusura delle discariche che, fino ad oggi, hanno consentito di rinviare la questione. Un nodo, quello dei rifiuti calabresi, sempre rinviato e mai affrontato con la giusta attenzione e sistematicità di azioni e di interazioni istituzionali". 

Lo sostiene, in una nota, Legambiente Calabria. "Si tratta di un tema - afferma il presidente di Legambiente Calabria, Francesco Falcone - che va affrontato 'di petto', ma fuori dalla logica nefasta dell'emergenza che ha condotto la regione sulla soglia del disastro ambientale. Come dimostrano i 'Comuni Ricicloni' d'Italia, la via della differenziata non è utopia, ma l'unica vera strategia vincente in grado di risolvere e anzi trasformare in opportunità la questione dei rifiuti. 

A un anno di distanza dalla crisi, altrettanto grave, dell'autunno 2011 si riapre dunque la questione discariche. Una questione mai seriamente affrontata in Calabria. Pianopoli, Alli e Casignana sono ormai al collasso, né sono ipotizzabili forzature in territori che, alla luce dei recenti scandali, hanno già pagato un prezzo altissimo in termini di inquinamento ambientale e necessiterebbero piuttosto di una seria bonifica". "Mentre a Catanzaro ci si prepara ad affrontare il nuovo anno con i cumuli di rifiuti a fare da coreografia - dice ancora Falcone - a Reggio prosegue la crisi della raccolta, in relazione alle difficoltà dell'impianto di Sambatello, a cui si aggiungerà quello di Casignana fino al 31 dicembre. Una soluzione tampone voluta dal Commissario delegato per l'emergenza rifiuti in Calabria proprio per accelerare il ritorno alla 'normalita'' in riva allo Stretto. E' chiaro che il servizio di raccolta subisce un brusco rallentamento, azzerando i progressi registrati nelle ultime settimane". Secondo Andrea Dominijanni, vicepresidente di Legambiente Calabria, "il sistema improntato negli ultimi dodici anni è inadatto a risolvere l'emergenza e consentirne il definitivo superamento: non c'é stato un piano di azioni diffuse, mirate a creare un circuito virtuoso per la corretta gestione dei rifiuti, non c'é stata alcuna misura atta alla riduzione a monte dei rifiuti prodotti né si è intervenuti a sensibilizzare efficacemente, incentivare e monitorare la corretta gestione dei rifiuti speciali e pericolosi". Stefano Ciafani, vicepresidente nazionale di Legambiente, sostiene che "il disastro dei rifiuti in Calabria è figlio del fallimento della politica ma nulla è irrecuperabile anche in situazioni di grave crisi. In Campania, i 'comuni ricicloni', che nel 2011 avevano una raccolta differenziata superiore al 60%, sono stati ben 161. Per voltare pagina definitivamente anche in Calabria si devono replicare le buone pratiche gestionali di raccolta domiciliare in tutti i comuni sul modello di quanto fatto ad esempio a Roccella Ionica".

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