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Niente feste a casa,
Zaffino resta in carcere

L’accusa nei confronti di Zaffino è quella di violenza privata, aggravata dalle modalità mafiose, ai danni di un rappresentante di una ditta di Bari, operante nella commercializzazione del legname. Tale soggetto, non individuato dalla Dda, era stato rintracciato dalla difesa e avrebbe svolto il ruolo di intermediario – per conto della ditta “Stella” di Bari –nella vendita di 12mila pali di castagno ad altra ditta operante in Sardegna. L’altro testimone era stato poi individuato nel responsabile della ditta “Stella” e lo
stesso ha confermato la versione fornita da Zaffino che, in sede d'interrogatorio di garanzia dinanzi al gip, aveva negato di aver mai posto in essere alcuna violenza o pressione nei confronti di alcuno. Nonostante ciò, il Riesame di Reggio Calabria ha ritenuto il non venir meno delle esigenze cautelari a carico di Zaffino, il quale rimane pertanto in carcere al pari di Marcello Cirillo, 54 anni, di Fabrizia, quest’ultimo difeso dagli avvocati Silvio Sorrentino e Giovanni Vecchio.

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