A segnalare i gravi episodi ai veterinari in servizio nell’Azienda sanitaria provinciale e ai loro colleghi che lavorano privatamente, alcuni cittadini che hanno trovato gli animali morenti nella villa comunale di corso Umberto I, nel centro storico, in prossimità di piazza D’Armi, in diversi quartieri periferici e in aperta campagna dove la strage si consuma, spesse volte, in silenzio. Almeno la meta degli animali sono stati salvati appena in tempo per l’immediato intervento dei veterinari. Due di questi sono stati strappati alla morte dalla dottoressa Stefania Mazzeo la quale è dovuta intervenire urgentemente per bloccare i sintomi di avvelenamento. Una sorte peggiore invece è toccata a quattro cani randagi che sono stati trovati morti da alcuni cittadini all’interno della villa comunale. Anche in questo caso ad agire silenziosamente e in maniera implacabile sui quattro animali sarebbe stata la stricnina. A constatare la morte degli amici a quattro zampe sarebbe stato un veterinario del servizio sanitario pubblico il quale per stabilire con esattezza la causa della loro morta ha prelevato gli organi che ha inviato in un laboratorio dove saranno esaminati. L’avvelenamento degli animali ha creato un vero e proprio allarme sociale. Per fermare questa “strage” sono tantissime le persone che sollecitano l’intervento degli accalappiacani. «Solo in questo modo – ha affermato un cittadino amante degli animali – si può fermare l’avvelenamento dei cani che in branco, dopo essere stati abbandonati dai loro padroni, sono liberi di scorazzare in lungo e in largo nei vari quartieri della città in questi giorni invasi da montagne di rifiuti. È un atto di crudeltà assurda accanirsi contro queste povere bestie la cui unica colpa è stata quella di aver trovato sulla loro strada padroni senza cuore e crudeli ».
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