Anche una macchina solitamente ben rodata come quella del coordinamento tra i vari comparti sanitari abbia bisogno, ogni tanto, di una buona messa a punto. Il paziente è arrivato al pronto soccorso di Soverato lamentando forti dolori al torace e la diagnosi dei medici di turno, che hanno condotto i vari accertamenti, si è subito diretta, in maniera precisa, sulla patologia dell’aneurisma. Constatata la serietà del quadro clinico, i sanitari, poco dopo le 20, hanno chiesto l’intervento del “118” per effettuare il trasferimento urgente al pronto soccorso dell’ospedale “Pugliese” di Catanzaro, che sarebbe stato avvertito dell’arrivo del paziente. L’ambulanza con l’équipe medica ha raggiunto in poco tempo il nosocomio cittadino ma non appena giunta sul luogo e reso edotti i colleghi della situazione ecco arrivare la doccia fredda: per il paziente non c’erano posti disponibili e, soprattutto, nessuno aveva avvisato la postazione di pronto soccorso del loro arrivo. Così il malcapitato, chissà se cosciente e chissà in quale stato d’animo, è rimasto “a bordo” della barella del “118” in attesa di trovare una collocazione. A Catanzaro non c’era - no posti in nessun reparto di Cardiochirurgia delle strutture cittadine e la durata della ricerca, che la centrale operativa del “118” ha condotto senza sosta e con la consueta grande professionalità, si è protratta per circa quattro ore. Alla fine il posto disponibile e più vicino è stato trovato al Policlinico universitario di Messina e ancora la centrale operativa ha insistito per il trasporto immediato del paziente tramite elisoccorso, decollato poi da Lamezia Terme intorno alle 2 del mattino.
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