Diverse inchieste della Dda e non solo calabrese, nel tempo, hanno cercato di dipanare la matassa e al narcotraffico si fa riferimento anche di recente nella richiesta di applicazione interdittiva avanzata dalla Procura distrettuale di Salerno al Gip che l’ha respinta. Cenni al narcotraffico emersi in alcuni colloqui fra alcuni indagati i quali avrebbero in un certo qual senso cercato di analizzare il quadro della situazione. Una lettura “accademica” non avendo alcun coinvolgimento gli indagati con le questioni legate al giro di cocaina. Commenti, comunque, che in un certo qual modo confermano quanto già emerso negli anni e nel corso delle varie indagini, anche se con qualche
spunto di novità. E novità è il fatto che – secondo quanto si evince dalle indagini della Procura di Salerno – D o m e n ico Campisi, 45 anni, ucciso il 17 giugno 2011 sulla strada provinciale Nicotera-Vibo, si sarebbe vantata di aver fatto fuori Vincenzo Barbieri, 55 anni, di San Calogero, indicato come una delle figure cardine del narcotraffico. Il broker della cocaina – ritenuto con Francesco Ventrici fra i maggiori a livello internazionale – viene ucciso il 12 marzo di due anni fa nella piazza del suo paese, nei pressi di una tabaccheria dove era solito recarsi. Un delitto di chiaro stampo mafioso da subito collegato dagli inquirenti (sia della Dda sia della Procura ordinaria) ad affari e questioni legate a doppio giro al via-vai di tonnellate di cocaina. Ma come Campisi anche Barbieri e, prima di loro Cosma Congiusti (assassinato nel novembre 2010) venivano indicati come uomini vicini alla cosca Mancuso di Limbadi. Insomma uomini dei Mancuso ammazzati uno dietro l’altro; uomini dei Mancuso che avrebbero avuto le mani in pasta nel narcotraffico.
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