Il rinvio a giudizio o meno dei 43 indagati si sta discutendo davanti al gup di Catanzaro a un anno esatto dall’operazione “Light in the woods” (Luce nei boschi) sferrata lo scorso gennaio dalla Mobile di Catanzaro e dalla Dda contro il “locale” di ‘ndrangheta di Ariola.
Associazione mafiosa, omicidi, estorsioni e intimidazioni i reati, a vario titolo, contestati ai 43 indagati, 30 dei quali arrestati nel gennaio dello scorso anno nell’ambito dell’operazione.
L’inchiesta ricostruisce la storia del “locale” di Ariola, frazione di Gerocarne, che avrebbe deciso gli assetti mafiosi anche nei comuni di Arena, Acquaro, Sorianello, Pizzoni, Vazzano, Soriano e Dasà. “Locale” che avrebbe potuto contare anche di un suo “referente” nella pubblica amministrazione.
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