Catanzaro, Crotone, Vibo

Domenica 28 Aprile 2024

Racket, bomba contro
azienda di import-export

Il boato è stato sentito sino a San Gregorio d’Ippona. Un’esplosione forte che lasciava presagire scenari di distruzione, ma fortunatamente così non è stato. Non sono ingenti, infatti, i danni provocati da una bomba artigianale fatta scoppiare, intorno alle 23.15 di martedì a Francica, nel Vibonese, all’ingresso di un’azienda di import-export nel settore dei fiori e degli articoli da regalo. Secondo quanto emerso dai rilievi, eseguiti nella notte dai carabinieri della locale Stazione e della Compagnia di Vibo Valentia, l’ordigno è stato piazzato sotto il cancello automatico dell’azienda, di proprietà di Pasquale Sessa, che è stato divelto dallo scoppio. Inoltre la deflagrazione ha provocato un’onda d’urto che ha mandato in frantumi due vetrate dello stabilimento, ubicato in una zona centrale di Francica, nonché i vetri di alcune delle abitazioni che si trovano di fronte all’azienda. Insomma un gesto intimidatorio in piena regola compiuto ai danni dell’attività produttiva. Un chiaro avvertimento, recapitato alla ditta di import- export nonostante sia ubicata a poca distanza dalla caserma dei Carabinieri, anche se, al momento, resta da capire da parte di chi. O meglio da parte di quale “succursale” della holding racket che avrebbe competenza nella zona. È probabile, comunque, che l’auto sulla quale si trovavano gli attentatori si sia incrociata, lungo la strada principale, con quella dei Carabinieri che ritornavano verso la Caserma. In pratica, la gazzella dei militari ha incrociato un’altra vettura e subito dopo è avvenuta la deflagrazione. È possibile che si trattasse dell’auto con a bordo gli attentatori. Al contempo non è da escludere che si potesse trattare di una semplice auto di passaggio senza alcun collegamento con l’attentato. Elementi, comunque, in queste ore al vaglio degli investigatori. In passato altre intimidazioni hanno avuto come obiettivo attività di Francica. Nel piccolo centro del Vibonese, in particolare, attentati incendiari sono stati compiuti nell’arco del 2008, ai danni di un’azienda olivicola e di un capannone agricolo. Negli anni, inoltre, altri danneggiamenti sono stati compiuti, soprattutto tramite incendio, contro autovetture. Certo è che l’attentato dell’altra notte ha alzato il livello di guardia nel piccolo centro finito, suo malgrado, nella spirale della criminalità “quotidiana” che evidentemente ha “selezionato” gli obiettivi da colpire, ma soprattutto dove recarsi a battere cassa.

leggi l'articolo completo