Un altro capitolo è destinato ad aprirsi nella complessa indagine che, da mesi ormai, sta riguardando la Provincia di Vibo Valentia. Gli inquirenti, infatti, sono in procinto di mettere il naso nel settore opere pubbliche. In particolar modo a finire sotto l’esame dei militari del Nucleo di polizia tributaria della Gdf di Vibo Valentia e di quelli del Nucleo di polizia valutaria di Reggio Calabria, sarà il piano triennale. Probabilmente non soltanto l’ultimo ma anche quelli che, per un certo periodo, l’hanno preceduto. Insomma l’inchiesta – c o o rdinata dal sostituto procuratore Michele Sirgiovanni – partita dall’ammaco (un milione e 300mila euro) scoperto a settembre, si incanala lungo altri filoni e questa volta sotto la lente d’ingrandimento della Guardia di finanza finiranno appalti e lavori. Un settore che sarà attentamente scandagliato allo scopo di verificare la regolarità delle procedure seguite, ma soprattutto di controllare i movimenti di spesa, effettuati dall’Ente, attraverso fatture e mandati. Attività che si preannuncia complessa, forse ancor di più delle altre già svolte lungo i diversi filoni investigativi aperti e seguiti in questi mesi. Non è da escludere, pertanto, che il sostituto procuratore Sirgiovanni si recherà altre volte nella sede dell’A m m i n istrazione provinciale – come ha fatto in questi giorni – per sentire dirigenti, funzionari e dipendenti. Intanto la Procura sta per chiudere il “capitolo” – ultimo in ordine di tempo – relativo al trasloco di mobili da un locale all’altro della Provincia e all’acquisto di arredi per ufficio. In questi giorni, infatti, potrebbero scattare nuovi avvisi di garanzia nei confronti di sei o sette persone, tra le quali tre dirigenti dell’Ente. Al momento sono, comunque, complessivamente 38 gli indagati, mentre le ipotesi di reato vanno, a vario titolo, dall’abuso, al falso e al peculato. Ma l’inchiesta giudiziaria che ha coinvolto e sconvolto l’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia è stata anche caratterizzata dall’arresto dell’ex dipendente responsabile dell’ammanco e del marito (entrambi ancora ai domiciliari) e dal sequestro dei beni loro riconducibili, nell’a mbito dell’operazione denominata “Odor lucri”. In sede di interrogatorio a fornire nuovi spunti investigativi era stata proprio l’ex dipendente (dimessasi a seguito della scoperta della sottrazione di fondi) le cui dichiarazioni, unite a quelle del personale dell’E nte successivamente sentito dal magistrato, hanno di fatto dato vita a un inarrestabile effetto domino. Da settembre a oggi, infatti, i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria – coordinati dal ten. col. Michele Di Nunno – hanno passato al setaccio una imponente mole di documenti e supporti informatici acquisiti durante le numerose perquisizioni effettuate negli uffici dell’Ente. Un lavoro che ha visto interagire i militari della Gdf di Vibo Valentia con quelli del Nucleo di polizia valutaria di Reggio Calabria – guidati dal ten. col. Massimiliano Martina – impegnati a controllare (per la vicenda ammanco, compiuto attraverso l’emissione di 18 mandati per lavori mai eseguiti) i flussi di denaro nell’ipotesi che parte dei fondi possa essere finita all’estero. Al contempo all’esame degli investigatori sono finiti i bilanci dell’Ente, gli atti relativi ai gruppi consiliari – a t t ività quest’ultima che ha portato all’emissione di avvisi di garanzia nei confronti dell’allora presidente, 7 ex assessori e 23 ex consiglieri – i verbali degli ultimi concorsi per dirigente, i bandi di concorso e tanti altri documenti. Una mole di lavoro notevole e che procede anche “a braccio” nel senso che, come spesso accaduto, mentre gli inquirenti cercano di delineare una ben precisa situazione intervengono altri elementi – in particolar modo durante gli interrogatori o le assunzioni a sommarie informazioni – in grado di allargare e direzionare il raggio investigativo su altri aspetti. Dallo scorso 11 settembre (data in cui l’ammanco fu segnalato dalla dirigente al presidente della Provincia e da questi alla Procura) a oggi la storia dell’Amministrazione provinciale di Vibo Valentia ha subìto diversi scossoni e non soltanto di ordine giudiziario. La mancata approvazione del bilancio e le dimissioni del presidente hanno, infatti, consegnato la gestione dell’Ente nelle mani di un commissario.