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Pazienti dializzati
s’incatenano
in Ospedale

Hanno dichiarato di nuovo lo stato di agitazione i pazienti dializzati e nefropatici in cura presso l’Ospedale civile San Giovanni di Dio. Ieri mattina alcuni di loro saliti al sesto piano si sono incatenati davanti alla porta d’ingresso del reparto di Nefrologia e dialisi. Al centro della protesta pacifica dei dializzati c’è quello che essi ritengono il mancato rispetto dell’accordo siglato il 30 ottobre scorso presso la Regione Calabria. Si tratta, come si ricorderà dell’accordo che avrebbe dovuto ridare al reparto piena autonomia sia dal punto di vista medico che da quello organizzativo. Il risultato era stato ottenuto dopo una settimana di dura protesta da parte dei pazienti in dialisi e dalle associazioni degli ammalati, contrari alla chiusura del reparto, che così come previsto dal Piano di rientro sanitario era stato accorpato a quello di Medicina Generale, dove erano stati ricavati anche 8 posti letto per le degenze. All’appuntamento presso gli uffici della Regione, a Catanzaro, avevano preso parte il presidente dalla Giunta regionale Giuseppe Scopelliti, la vice presidente Antonella Stasi, il sub-commissario regionale per la Sanità Luigi D’Elia e i rappresentanti delle associazioni dei dializzati. Ma a quasi 4 mesi di distanza, oggi i pazienti lamentano il mancato rispetto di quell’accordo e la difficile condizione nella quale gli stessi dializzati si trovano a dover affrontare i problemi relativi alle cure e all’assistenza. «E’ rimasto un reparto fantasma – lamenta Roberto Costanzo, cinquantenne da due anni sottoposto a trattamento di emodialisi – perché quel documento non è mai stato messo in pratica concretamente e i posti letto vengono decisi e cambiati di giorno in giorno in base alle esigenze dell’azienda sanitaria, e a farne le spese ovviamente sono i pazienti». Proprio per tale ragione gli ammalati bisognosi di cure presso il reparto, riuniti da tempo nell’associazione “Sanità Futura Onlus – dializzati crotonesi”, chiedono che le linee guida contenute nell’accordo del 30 ottobre scorso vengano ratificate ufficialmente nel Piano aziendale dell’Asp, così da garantire assistenza e ricoveri adeguati per gli oltre trecento pazienti in cura presso il reparto, tra dializzati, nefropatici e trapiantati.

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