I cancelli della casa circondariale di Vibo Valentia si sono riaperti per il vecchio boss. Da mercoledì sera, infatti, Carmelo Lo Bianco, 81 anni, a capo dell’omonima ‘ndrina egemone nella città capoluogo, si trova in carcere. Da tempo ai domiciliari – a causa delle condizioni di salute – Lo Bianco (alias Piccinni) è stato raggiunto da un ordine di esecuzione di pene concorrenti, emesso dalla Procura generale di Catanzaro. In pratica il boss dovrà scontare un cumulo di pene pari a 11 anni e 4 mesi di reclusione in quanto riconosciuto colpevole dei reati di associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione aggravata, danneggiamento aggravato, porto abusivo d’arma. Reati commessi fra il 1990 e il 2007. Carmelo Lo Bianco – che nel capoluogo vibonese incarnava la figura di Mamma d’Umiltà – uomo da sempre fedele ai Mancuso di Limbadi, il 10 maggio del 2012 è stato condannato dalla Cassazione a 5 anni e quattro mesi per i reati di usura ed estorsione, aggravati dal metodo mafioso, ai danni del fotografo vibonese Nello Ruello, diventato testimone di giustizia. Al novembre del 2004 risale, infatti, la denuncia di Ruello grazie alle cui dichiarazioni, nel marzo del 2005 venne sferrata l’operazione “Flash”. Nove le persone coinvolte, tra le quali il boss, condannate nei vari gradi di giudizio. Un’altra condanna a 12 anni di carcere l’anziano boss l’aveva rimediata per associazione mafiosa nel processo nato dall’operazione “New Sunrise” (Nuova Alba) – scattata nel febbrao del 2007 – mentre nell’ambito dell’operazione “The Goodfellas”, sferrata a distanza di tre anni, dopo la condanna a 4 anni in Appello, sempre per associazione mafiosa, manca soltanto il verdetto della Cassazione. Mercoledì scorso a bussare alla porta dell’abitazione di “don Carmelo” sono stati il comandante della Stazione carabinieri di Vibo, luogotenente Nazzareno Lopreiato, con i suoi uomini, nell’ambito di un servizio coordinato dalla Compagnia, alla cui guida vi è il cap. Diego Berlingieri. I carabinieri, con sottobraccio il provvedimento della Procura generale, sono arrivati poco dopo l’ora di pranzo trovando il boss ancora a tavola con i suoi familiari. Dopo l’iniziale sorpresa a Carmelo Lo Bianco – che in un primo momento ha pensato si trattasse di un errore – non è rimasto altro da fare che farsi preparare la valigia e seguire i militari
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