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Edilizia sociale,
al via le audizioni
in Procura

Entra nel vivo l’inchiesta della Procura catanzarese sul “c aso” edilizia sociale. Già nella prossima settimana prenderanno il via le audizioni di persone informate sui fatti, chiamate dal pm Domenico Guarascio a ricostruire cosa sia esattamente successo e perché la Regione ha annullato un primo bando con la graduatoria dei beneficiari dei finanziamenti già formulata e poco dopo ne ha pubblicato un altro. Le indagini - recentemente arricchite da una prima informativa dei Carabinieri - si starebbero concentrando sulla commissione esterna, nominata dall’assessore ai lavori pubblici Giuseppe Gentile, che ha formulato una relazione evidenziando alcune criticità nell’iter del primo bando pubblicato nel 2009 dall’amministrazione regionale di centrosinistra. Nulla di illegittimo sarebbe stato rilevato, ma alcune problematiche che avrebbero potuto innescare ricorsi e soprattutto una presunta sperequazione territoriale a danno di Reggio Calabria e provincia avrebbero consigliato la revoca delle procedure già portate a termine e la pubblicazione di un nuovo bando da parte dell’appena subentrata amministrazione di centrodestra. Al momento non figurano nomi iscritti nel registro degli indagati. Le audizioni riguarderanno, dunque, persone che allo stato potrebbero risultare soltanto testimoni. Piena fase esplorativa per gli inquirenti, chiamati ad individuare eventuali ipotesi di reato. Come primo atto d’i n d a g ine i Carabinieri, ai quali sono state delegate le verifiche, hanno provveduto all’a c q u i s izione di tutto l’incartamento presso il competente dipartimento regionale. L’inchiesta è stata innescata dalla denuncia del presidente di Confindustria Catanzaro, Giuseppe Gatto, che dopo essersi piazzato in posizione utile nel primo bando (costruzione di 120 alloggi, di cui 48 a Soverato ed i restanti a Catanzaro) ha deciso di non partecipare al secondo. E di avviare anche un durissimo contenzioso davanti ai giudici amministrativi, che proprio nei giorni scorsi gli hanno dato ragione. Proprio l’ultima sentenza del Tar Calabria potrebbe aver dato nuova linfa anche all’indagine penale. Il verdetto del Tribunale amministrativo regionale ha creato fra l’altro una situazione giuridicamente complessa, avendo annullato la revoca del primo bando che tuttavia si sovrappone al secondo mai intaccato nella sua validità. Due graduatorie, quindi, per la stessa iniziativa. E soprattutto con gli stessi fondi - ben 155 milioni di euro - ai quali attingere, nonostante nelle posizioni utili figurino soggetti diversi. Di fatto un bell’imbroglio per un’i n i z i a t i va che avrebbe dovuto dare linfa all’edilizia e lenire l’emergenza abitativa. La legge prevede contributi per l’acquisto della prima casa e la realizzazione di alloggi a canone sostenibile, destinati alle famiglie meno abbienti, alle giovani coppie, a pensionati a basso reddito e agli immigrati. Annunciando l’avvio del lavoro per la messa a punto del secondo bando, la decisione di annullare il primo bando fu motivata pubblicamente dal presidente della Regione Giuseppe Scopelliti e dall’assessore Gentile con i tempi eccessivamente ristretti per la presentazione delle domande ed i numerosi ricorsi presentati sulla formazione delle graduatorie. Dalla loro parte avevano anche il parere della commissione, finito adesso sotto la lente d’i n g r a ndimento del sostituto procuratore Guarascio

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