Si è costituito ieri pomeriggio ai carabinieri di Gioia Tauro Vincenzo Tropeano, 47 anni, bracciante agricolo di Rizziconi, che era ricercato perchè ritenuto responsabile dell’uccisione di Francesco Raso avvenuta l’undici marzo scorso. Raso e Tropeano erano cognati, avendo sposato due sorelle. Tropeano, che era accompagnato dal proprio legale, avv. Guido Contestabile, ha varcato la porta della compagnia ubicata sulla via Vittorio Emanuele del capoluogo della Piana poco dopo le 17,30 e, a quanto è stato possibile apprendere, avrebbe già reso delle dichiarazioni spontanee. Espletate tutte le formalità l’uomo è stato trasferito in serata al carcere di Palmi. Molto probabilmente già nella giornata di oggi sarà sottoposto all’interrogatorio di garanzia da parte del giudice per le indagini preliminari. Francesco Raso era giunto cadavere al pronto soccorso dell’ospedale di Gioia Tauro in conseguenza di alcune ferite provocate da colpi di pistola che l’avevano raggiunto al torace e alla testa. I carabinieri avevano subito accertato che l’uomo, muratore incensurato, molto noto a Rizziconi, si trovava in campagna, in località “Vennarella” di Rizziconi, impegnato in alcuni lavori, quando qualcuno aveva esploso al suo indirizzo da breve distanza alcuni colpi di automatica calibro nove lunga. Era stata subito presa in considerazione l’ipotesi di una lite che degenerando era culminata nella sparatoria. Le indagini condotte dai carabinieri agli ordini del capitano Francesco Cinnirella e del tenente Giancluca Ceccagnoli, coordinate dal sostituto della Procura di Palmi, Enzo Bucarelli, avevano subito imboccato una pista precisa che aveva portato nel giro di poche ore alla identificazione dell’omicida nella persona di Vincenzo Tropeano. Francesco Raso era sposato con Maria Concetta Cambrea e una sorella di quest’ultima, Angela Cambrea, è sposata con Tropeano. Un rapporto di parentela malgrado il quale le cose tra i due, a quanto accertato dagli investigatori, non andavano bene. Pare che alla base dei dissapori ci fossero motivi di interesse. Di recente Francesco Raso si sarebbe più volte lamentato per il fatto che alcune capre di proprietà del cognato avevano provocato dei danni nel suo piccolo fondo di contrada Vennarella, coltivato soprattutto ad ortaggi. L’undici marzo, forse, i due possono essersi incontrati per un chiarimento che è degenerato e culminato nella sparatoria. Da quel momento Tropeano aveva fatto perdere le sue tracce e i carabinieri dei reparti operativi della Compagnia di Gioia Tauro e della stazione di Rizziconi avevano avviato prima le ricerche e poi una vera e propria caccia con controlli domiciliari e perquisizioni. Più volte i militari guidati dal cap. Cinnirella hanno effettuato visite a sorpresa nell’abitazione di Tropeano, in contrada Audelleria. L’ultima la notte di venerdì scorso, e non è escluso che possa averlo indotto a porre termine alla sua latitanza. Francesco Raso, che aveva compiuto da poco 55 anni, aveva provocato molta impressione a Rizziconi dove l’uomo, sposato con due figli, era molto conosciuto ed apprezzato.
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