I giudici della Corte d'assise di Catanzaro hanno condannato Antonio Altamura, di 66 anni, e Vincenzo Taverniti (di 53 anni), alla pena di 28 anni di reclusione ciascuno per l'omicidio di Placido Scaramozzino, avvenuto a Gerocarne il 28 febbraio del 1993 ed il cui corpo non fu mai ritrovato. I giudici hanno dichiarato prescritto il reato di occultamento di cadavere. Un terzo imputato Antonio Gallace di 57 anni di Gerocarne è stato invece assolto da entrambi i reati. Nel febbraio scorso il pm della Dda di Catanzaro, Elio Romano, aveva chiesto la condanna dei tre imputati alla pena dell'ergastolo. I tre imputati furono identificati grazie alle dichiarazioni di un minorenne coinvolto nel delitto e che successivamente ha deciso di collaborare con la giustizia. E proprio attraverso le dichiarazioni del pentito la Dda di Catanzaro ha fatto luce sull'omicidio che, secondo l'accusa, sarebbe rientrato nella logica di sterminio del gruppo Maiolo per favorire l'ascesa della cosca di 'ndrangheta dei Loielo. Scaramozzino rimase vittima della lupara bianca il 28 settembre del 1993 quando gli esponenti della cosca Loielo individuarono la vittima nei pressi dell'abitazione di Maiolo. Il parrucchiere fu legato e trascinato lungo un sentiero nella boscaglia di Gerocarne. Successivamente fu colpito con una zappa al petto e alla testa. Placido Scaramozzino fu poi sepolto vivo ed il suo corpo non è mai stato trovato. (ANSA).