La Dia di Catanzaro, al termine di tre distinte operazioni, ha confiscato beni mobili ed immobili per un valore di due milioni di euro. I beni sono riconducibili a Giovanni Franzé, di 50 anni, di Stefanaconi (Vibo Valentia), già arrestato per usura aggravata dal metodo mafioso, e Francesco Pugliese (53) e Domenico Campisi, ucciso nel 2011, rispettivamente di Nicotera e San Calogero (Vibo Valentia), condannati in via definitiva per traffico internazionale di droga a conclusione del processo scaturito dall'inchiesta Decollo condotta dalla Dda di Catanzaro. I beni confiscati consistono in 18 immobili, cinque rapporti finanziari, due aziende, sette autoveicoli e 20 oggetti preziosi che erano custoditi a Roma in una cassetta di sicurezza di un istituto di credito. (ANSA).
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