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La nuova giunta
comincerà da domani

 Quattro “new entry” e altrettante uscite. La nuova giunta è connotata politicamente tanto da includere il solo Francesco Cicione come esterno. Oggi la vecchia giunta, che verrà praticamente dimezzata, racconta ai giornalisti quello che ha fatto in questi primi tre anni. All’appuntamento a Palazzo Perugini fissato per le 15 il saluto all’esecutivo viene dato da Aldo Ferrise che lascia il Bilancio, Pina Abramo degli Affari generali, Maria Maione dei Servizi sociali ed Enzo Cittadino responsabile dell’Ambiente. Restano in campo invece, oltre a Cicione che non sarà più vicesindaco, Gianni Gallo di Lista Città, Giusi Crimi di Progetto Lamezia e Rosario Piccioni di Sel. Tra chi entra ci sono due assessori non proprio nuovi come Milena Liotta che sarà vicesindaco e Pino Zaffina. Alla prima nella scorsa consiliatura era stata assegnata l’Istruzione, a Zaffina i Lavori pubblici. I due sono stati indicati dal Pd cittadino dopo un lungo parto. Progetto Lamezia ha scelto Antonino Costantino, presidente della commissione consiliare Bilancio e renziano della prima ora, mentre nel gruppo Misto ha prevalso Pierpaolo Muraca, eletto nella lista del Pd, che ha guidato la commissione Sport. Due i problemi di partenza della nuova giunta. Innanzitutto sembra che il sindaco domani firmerà i decreti d’incarico dei nuovi assessori ma senza le deleghe. Quelle verranno assegnate dopo un altro lungo parto per non dissolvere il centrosinistra che s’è appena unito quasi miracolosamente. Dopo la prima seduta dell’esecutivo nuovo per metà, per venerdì dovrebbe essere convocato il consiglio in cui ci sarà la prima discussione politica, con gli strali dell’opposizione pronti per il lancio. A parte la delega di vicesindaco a Liotta, richiesta espressamente dal Pd che dopo il rientro rivendica un ruolo guida in questo nuovo governo cittadino, i rumors sulle deleghe danno il dottore commercialista Costantino al Bilancio, Muraca allo Sport e Cultura, Cicione alla Programmazione europea e Zaffina all’Urbanistica. Ma su tutto questo l’ultima decisione spetta a Gianni Speranza. La seconda questione aperta sono le voci dissonanti nella maggioranza, che mettono in serio dubbio la possibilità che possano essere approvati il bilancio di previsione (senza il quale è previsto lo scioglimento anticipato del consiglio con le conseguenti elezioni), e il Piano strutturale comunale, cioè il nuovo Piano regolatore che ridisegna la città per almeno i prossimi dieci anni. Le incognite sono quattro: Costantino Isabella del Misto che prima s’è distaccato dal Pd poi ha preso le distanze dalla maggioranza; Carlo Aiello ormai da tre anni di fatto all’opposizione nonostante sia stato votato nella lista di estrema sinistra. Poi due dissidenti dell’ultima ora: Bruno Tropea che ha sempre deciso in quasi totale autonomia, e Giancarlo Spinelli candidato nella lista Monti alle ultime politiche. Infine i nuovi entrati in consiglio al posto dei tre nominati assessori. Si tratta di ritorni nei casi di Giuseppe Petronio e Pino Cosentino, eletti nella lista del Pd, e del socialista Emilio Vescio.

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