Un volo oltre la siepe e nel silenzio della campagna di Cirò si è consumata la tragedia. Massimo Papaianni 43 anni, nel primo pomeriggio di ieri ha perso la vita rimanendo schiacciato dalla vettura che, ribaltandosi, gli è caduta addosso. L’uomo, ha perso il controllo della Fiat 600 rossa, presa in prestito da una zia. A bordo dell’auto stava percorrendo, dopo le 14,30, la strada secondaria che mette in comunicazione la contrada Le Cappella con la Statale 106, all’altezza della località marina “Marinella”. Papaianni aveva superato il tratto tormentato dalle curve strette e insidioso per le sconnessioni di questa via poco praticata in inverno ma molto trafficata in estate. La 600 si era immessa nel rettilineo quando, per cause in corso di accertamento, forse per un malore del conducente, è sbandata. Nella corsa nel terreno sottostante, l’auto si è capovolta; nel ricadere a terra il mezzo ha schiacciato parte del corpo dell’uomo sbalzato fuori dall’abitacolo. Massimo Papaianni è morto sul colpo; intrappolato sotto l’auto, il corpo è stato liberato dai Vigili del fuoco del distaccamento di Cirò Marina che hanno sollevato la 600 con una autogru. Sul posto, anche i carabinieri della Stazione di Cirò e della Compagnia di Cirò Marina mentre il corpo è stato trasferito nell’obitorio di Crotone. Massimo Papaianni era nato a Cirò dove si era fatto apprezzare da giovanissimo per il suo impegno nel sociale e il carattere estroverso. Autista, aveva festeggiato i suoi 43 anni solo 10 giorni prima, lo scorso 16 aprile: accanto a lui la moglie e le due figlie di 16 e 10 anni, i genitori e la sorella Anna Teresa che vivono uno accanto all’altro nel rione Canali. Per molti anni Massimo Papaianni era stato tra i soci più attivi della Pro Loco di Cirò, prestandosi come meccanico, attrezzista, operaio; né aveva fatto mancare la sua collaborazione alla Parrocchia ed ad altre associazioni. Purtroppo, già il 20 agosto 2008 la famiglia Papaianni era stata colpita da un dramma: il fratello di Massimo, Giuseppe, morì a 49 anni durante una immersione subacquea a 30 metri dalla riva proprio nel mare della Marinella che ha fatto da sfondo alla tragedia di ieri nelle campagne di contrada Le Cappella.