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In 10mila incontrano
il fondatore dei
neocatecumenali

Gli ombrelli aperti per proteggersi dal sole già cocente, le chitarre e i tamburelli per intonare canzoni sacre e gioiose, gli sguardi colmi di speranza e in attesa di ascoltare, direttamente dalla sua voce, l’ammonizione di Francisco “Kiko” Argüello, fondatore assieme a Carmen Hernandéz, del movimento neocatecumenale. L’area nei pressi del lungomare di Giovino, a Catanzaro Lido, ha accolto oltre diecimila fedeli provenienti da tutte le regioni del Mezzogiorno e anche da Malta, a dimostrare la grande diffusione che il movimento, nato al tempo del Concilio Vaticano II, ha ormai in Italia come in ogni parte del mondo. L’incontro, che ha avuto un carattere vocazionale, è stato presieduto dal cardinale Paolo Romeo, arcivescovo metropolita di Palermo, mentre mons. Vincenzo Bertolone, arcivescovo metropolita di Catanzaro- Squillace, ha accolto fedeli e autorità. Proprio Bertolone ha parlato di uno «straordinario momento di fede, un vero e proprio regalo dello Spirito Santo». A caratterizzare la prima parte dell’incontro, a carattere introduttivo, è stato il tema dell’amore quale «fondamento della comunità cristiana e voi - ha detto l’arcivescovo ai fedeli - siete anche l’espressione della fantasia dello Spirito». Tra le autorità presenti a ogni livello hanno preso la parola il sindaco Sergio Abramo, che ha evidenziato l’impegno profuso da parte dell’amministrazione e della polizia municipale per far sì che l’organizzazione dell’evento fosse ottimale; il prefetto Antonio Reppucci, che ha evidenziato come la partecipazione di tanti giovani significhi «impegno, responsabilità e voglia di fare»; il presidente della Provincia Wanda Ferro che ha considerato l’evento come un cammino non solo di fede ma anche di amore e di speranza. Tutte parole che hanno preparato all’ammonizione di “Kiko” (come tutti chiamano Argüello), che ha avviato l’assemblea e preparato al momento della chiamata vocazionale di ragazze e ragazzi. «Siamo contenti di come il Signore ci guida - ha affermato in apertura, mettendoci di fronte dure prove che non devono fermarci ma vederci sempre andare avanti con la nostra testimonianza». Citando il profeta Isaia, Argüello ha invitato i fedeli ad accrescere la capacità di aggregarsi e di aggregare, di riunire e di “fare” comunità. I mezzi per agire secondo il movimento neocatecumenale stanno nell’umiltà, nell’accoglienza verso i poveri (il movimento è nato a Madrid proprio aiutando gli “ultimi”), in una parola nell’essere missionari. «E noi abbiamo visto nascere dal nostro movimento tantissime vocazioni, anche familiari. Pensate che ci sono intere famiglie – ha evidenziato – che vanno in missione e lo fanno anche assieme ai loro figli, mostrando a tutti noi la profondità del messaggio cristiano». E nessuno dei presenti ha perso una sola parola di “Kiko”, raccogliendo così quel testimone, a volte pesante, che rappresenta l’essenza della fede cristiana: l’amore verso gli altri.

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