Catanzaro, Crotone, Vibo

Lunedì 25 Novembre 2024

Ammanco alla Provincia,
per 9 giudizio immediato

provincia Vibo

 La Procura chiude il capitolo ammanco alla Provincia di Vibo Valentia. Chiude quello relativo alle indagini, ma per aprirne un altro, quello processuale. Il giudizio immediato, infatti, è stato disposto dal gip per nove indagati (fra impiegati e dirigenti dell’Ente) – a vario titolo e in base alle funzioni ricoperte –coinvolti nella vicenda della sottrazione dei fondi per un ammontare di un milione 281mila 525 euro. In pratica il gip del Tribunale di Vibo, Gabriella Lupoli – su richiesta del sostituto procuratore Michele Sirgiovanni – ha emesso un decreto di giudizio immediato, ipotizzando i reati di falso e peculato in concorso, nei confronti di Mirella Rita Currò, 41 anni, di Vibo, l’ex dipendente della Provincia che – già davanti al pm – ha ammesso le proprie responsabilità. La donna si trova ai domiciliari. Giudizio immediato disposto anche per Baldassarre Bruzzano, 45 anni, marito della Currò (entrambi sono difesi dall’avv. Guido Contestabile); Maria Menna e Valentina Macrì, entrambe di 27 anni, legate da rapporti di parentela con i coniugi Currò-Bruzzano (difese dall’avv. Vincenzo Trungadi). Interessati al decreto di giudizio immediato anche Armanda De Sossi, 60 anni, di Vibo dirigente della Provincia, che unitamente a Fortunato Sicari, 56 anni (anch’egli raggiunto dal decreto di giudizio immediatro), impiegato dell’ufficio ragioneria, nel settembre del 2012 scoprì l’ammanco e lo segnalò al presidente dell’epoca Francesco De Nisi. La De Sossi è difesa dagli avvocati Domenico Colaci e Gaetano Scalamogna, mentre Sicari dall’avv. Giuseppe Calzone. Analogo provvedimento è stato disposto dal gip nei confronti dell’ex segretario generale della Provincia Francesco Marziali, 62 anni di Foligno (avv. Giusepe Gualtieri), del dirigente Antonio Vinci, 61 anni, di Vibo (avv. Gualtieri) e dell’ex direttore generale dell’Ente Ulderico Petrolo, 63 anni (avv. Francesco Gambardella). Da quanto emerso nel corso delle indagini – condotte dai finanzieri del Nucleo di polizia tributaria di Vibo e del Nucleo di polizia valutaria di Reggio Calabria – attraverso l’emissione di quattrordici mandati di pagamento e due distinte di pagamento falsi – per lavori mai effettuati, la Currò e il marito si sarebbero impossessati della rilevante somma: Baldassarre Bruzzano, infatti, risulta nella maggior parte dei casi quitenzante o creditore delle somme. Le indagini, inoltre, avevano portato all’arresto della Currò e del marito, nonchè al sequestro dei beni cointestati, tra cui una villa, barche e automobili. Relativamente ai dirigenti il loro coinvolgimento consiste nel fatto di aver firmato i mandati di pagamento “confezionati” dalla Currò attingendo al capitolo di spesa di alcuni fondi residui inerenti i danni alluvionali. Insomma sino alla scoperta dell’ammanco nessuno si sarebbe accorto delle falsificazioni, anche se l’ex direttore generale della Provincia in sede di interrogatorio di garanzia, ha ribadito che la firma in calce all’unico mandato che lo tira in ballo non è la sua. A tal riguardo è stata disposta una consulenza grafica.

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