Sblocco dei finanziamenti regionali, sblocco dei ricoveri, sblocco della vertenza occupazionale dei dipendenti che non rischiano più il licenziamento. Sembra destinata a risolversi la sofferta, spinosa vicenda del polo oncologico Fondazione Campanella dopo l’assegnazione di un budget provvisorio 2013 da dieci milioni di euro da parte del governatore e commissario ad acta per la sanità Scopelliti, e la nomina di una commissione paritetica per definire alcuni aspetti essenziali per chiudere l’intesa tra Regione e Università Magna Graecia. E mentre Scopelliti rassicura i lavoratori sul loro futuro occupazionale («i posti di lavoro verranno salvaguardati mediante procedure ad hoc», dice riferendosi alla prevista convenzione che consentirà il loro utilizzo presso l’Azienda Mater Domini) invitandoli a non raccogliere le voci infondate di segno contrario, il rettore dell’Ateneo, Aldo Quattrone, ben felice di uscire dal ruolo di contraltare del Governatore, fa sapere che «se la commissione troverà una soluzione ai nodi tecnici relativi al trasferimento dei reparti non oncologici dalla Fondazione all’Azienda Mater Domini», sarà non lieto ma lietissimo di sottoscrivere l’intesa». «La nomina della commissione - aggiunge - è stato un passo avanti importante, si è trovato lo strumento corretto per predisporre una buona intesa. Mi atterrò alla valutazione della commissione, convinto che una leale collaborazione si fondi su un confronto paritetico». Determinanti a sbloccare lo stallo le dimissioni del direttore generale della “Campanella”, Baldo Esposito, formalizzate ieri e motivate dalla impossibilità di conciliare il «gravoso ed esclusivo impegno» richiesto dalla Fondazione con il suo ruolo di vicesindaco. È scontato che Scopelliti le accoglierà, queste dimissioni, avendo pochi giorni fa invocato pubblicamente l’azzeramento dei vertici della Fondazione dopo la decisione di bloccare i nuovi ricoveri assunta da Esposito e dal presidente del centro oncologico prof. Paolo Falzea. Stando alle indiscrezioni, Scopelliti si aspetta che anche il rappresentante dell’Università (appunto Falzea, eletto presidente dal cda della Fondazione mentre Esposito è stato nominato dalla Regione) faccia un passo indietro per aprire la strada al commissariamento della Campanella attraverso la nomina di un amministratore unico che assuma e assommi tutte le funzioni dell’organo di gestione e del management. L’incarico verrebbe assegnato a un dirigente della Regione che in quanto tale non graverebbe sulle esauste finanze della Fondazione. Ma il prof. Falzea non è intenzionato a lasciare: «Non vedo perché dovrei farlo. Non ho gli impegni istituzionali di Esposito, le nostre posizioni sono diverse. Peraltro non ho nulla da rimproverarmi. Vivo quotidianamente i problemi dei dipendenti e le difficoltà enormi che abbiamo superato. Basti pensare che non avevamo più i soldi per comprare i farmaci per i malati che stavano morendo. Certo mi rendo conto che queste cose all’esterno non si percepiscono. Adesso grazie al budget assegnato dalla Regione potremo interrompere le procedure di licenziamento già avviate e martedì ho già appuntamento con i sindacati per definire questo punto. Non c’è più l’urgenza che aveva reso necessario l’avvio delle procedure».
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