Il sostituto procuratore della Repubblica di Vibo Valentia, Santi Cutroneo, ha chiesto il rinvio a giudizio, con l'accusa, a vario titolo, di truffa aggravata e falso ideologico di 17 persone tra medici veterinari e impiegati dell'ufficio veterinario dell'azienda sanitaria provinciale. L'indagine, condotta dai carabinieri, venne inizialmente coordinata dal pm Fabrizio Garofalo e dopo il suo trasferimento venne ripresa dal pm Santi Cutroneo. Tra le contestazioni mosse agli indagati il fatto di aver presentato richieste all'Asp (l'azienda sanitaria della Provincia ndr) di rimborso di indennità chilometrica per aver utilizzato nell'espletamento del servizio la propria auto mentre di fatto veniva usata la vettura dell'azienda sanitaria. I rimborsi venivano poi liquidati dall'ufficio ragioneria dell'Asp. Diversi indagati sono accusati inoltre di essersi allontanati dal posto di lavoro per finalità che esulavano dai loro compiti facendo risultare invece di essere in servizio mediante la timbratura del cartellino. In altri casi, a provvedere alla timbratura del cartellino degli assenti erano componenti dell'ufficio. Tra gli indagati figura il medico veterinario Mario Mazzeo, di 63 anni, ora in pensione e attuale capogruppo del Pdl al Comune di Vibo Valentia e in passato consigliere provinciale, assessore e consigliere comunale. Per decine di volte tra il 2010 e il 2011, stando al capo di imputazione, Mazzeo figurava in servizio all'Asp con il cartellino timbrato da colleghi d'ufficio, anche loro indagati, mentre in realtà partecipava alla sedute di commissioni consiliari comunali di cui faceva parte. (ANSA)