Anche sulla morte di Sara Michienzi sarà un processo a stabilire, in maniera inequivocabile, se è stato un caso di malasanità. La bambina di Filadelfia di appena 10 anni è deceduta nell’ospedale di Lamezia Terme nel febbraio del 2011 a seguito di una semplice operazione alle tonsille. Il giudice dell’udienza preliminare, Barbara Borelli, su richiesta del pm e della parte civile (Isabella Notaro in proprio e in rappresentanza dei figli minori), rappresentata e difesa dall’avvocato Giovanni Lacaria, ha rinviato a giudizio il dottore Raffaele Grasso e il dottore Gianluca Bava per concorso in omicidio colposo. La prima udienza è stata fissata per il 10 aprile 2014 davanti al Tribunale di Lamezia Terme. I due sanitari, a giudizio del gip si sarebbero resi responsabili di una serie di inadempienze che avrebbero portato al decesso della piccola Sara affetta da una severa forma di ipertrofia adenoida con concomitanti tonsilliti ricorrenti. La bambina era stata ricoverata il 21 febbraio 2011 nel nosocomio lametino per essere sottoposta ad un intervento, che non avrebbe dovuto comportare grossi, di adenotonsillectomia per disserzione. La presunta colpa dei sanitari, secondo il Giudice per l’udienza preliminare, che li ha rinviati a giudizio sarebbe da identificare «nell’ imprudenza, imperizia, negligenza e specificatamente nel non avere adeguatamente fronteggiato nel corso dell’ intervento un’ emorragia.
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