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Ucciso e dato alle
fiamme, confessa

tribunale Lamezia

Confessione stamani davanti ai giudici della Corte d'assise d'appello di Catanzaro da parte di Aldo Notarianni, condannato in primo grado alla pena dell'ergastolo per l'omicidio del ventiquattrenne Roberto Amendola, avvenuta a Lamezia Terme il 23 novembre 2008. Notarianni è imputato nel processo di secondo grado insieme a Domenico Giampà, anche quest'ultimo condannato all'ergastolo in primo grado. Un terzo imputato, invece, Aurelio Notarianni, in primo grado era stato assolto. Stamane all'inizio dell'udienza Notarianni ha confessato il delitto ed ha anche chiesto scusa ai familiari di Amendola. L'accusa sostiene che Amendola venne prima ucciso a colpi di pistola e il suo corpo venne poi cosparso di benzina e dato alle fiamme, insieme all'automobile del giovane. Il mezzo ed il cadavere vennero poi trovati in una stradina tra le campagne di contrada Carrà, nel quartiere Capizzaglie di Lamezia Terme. Le indagini condotte dai carabinieri accertarono che all'origine dell'omicidio ci sarebbe un movente legato alla criminalità. (ANSA).

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