È iniziato con un colpo di scena il processo di secondo grado per l’omicidio di Roberto Amendola, il giovane ucciso e bruciato nella sua auto la sera del 13 novembre del 2008. Ieri nell’aula della Corte di Assise di Appello di Catanzaro, uno degli imputati Aldo Notarianni, ritenuto il killer e condannato all’ergastolo in primo grado il 21 giugno dello scorso anno dalla Corte d’Assise di Catanzaro, ha ammesso le sue responsabilità, confessando di essere stato lui l’esecutore materiale di quel feroce delitto. «Sono stato io ad uccidere Amendola, chiedo perdono ai suoi familiari», ha detto ai magistrati in videoconferenza.
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