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Patrono in processione
sotto scorta

Una festa patronale sicuramente “diversa” quella svoltasi a Montepaone, paese della costa ionica catanzarese reduce da un inverno lungo e caratterizzato da episodi di cronaca che hanno ferito l’immagine di un centro in espansione, costretto a guardare in faccia la propria vulnerabilità nel lato meno edificante di una medaglia che, se da un lato propone gli aspetti positivi di una veloce crescita edilizia e commerciale, dall’altro mostra senza scrupoli le correlate negatività. A raccontare la storia recente del paese, fino a pochi anni fa considerato una costola della più blasonata Soverato e ora orgoglioso concorrente della perla dello ionio, sono le pagine di cronaca su cui vengono fotografate le ripetute intimidazioni a diverse attività imprenditoriali, l’ “avvertimento” lanciato abbandonando una testa di maiale lasciata come macabro monito alle porte del Comune e, ancor di più, gli omicidi verificatisi nei centri vicini, in pubblico con una spavalderia che rimanda ad una sfida che le istituzioni non potevano non raccogliere. In premessa quindi l’esigenza di un maggiore controllo e la voglia di non lasciare inascoltato l’appello della popolazione montepaonese che si era rivolta alle forze dell’ordine invocando un appoggio ancora maggiore in un momento di innegabile difficoltà, ma in molti non si aspettavano una realizzazione in questi termini di un programma di prevenzione che sarà esteso a tutto il comprensorio soveratese con un’attività mirata a vigilare sulle situazioni a rischio e che tocca anche i momenti religiosi, come racconta l’episodio accaduto a Montepaone che ha lasciato quantomeno sorpresi gli abitanti del paese che hanno visto letteralmente trasformato il tradizionale scenario della festa patronale di San Giovanni Battista.

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