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Colpite le cosche
Gallace-Gallelli
25 arresti

polizia e carabinieri

Un'operazione dei carabinieri e della polizia di Catanzaro ha portato all'arresto di 25 tra capi e gregari della cosca Gallace-Gallelli operante tra Guardavalle e Badolato, nel Basso Ionio catanzarese. Agli arrestati vengono contestati, a vario titolo, i reati di associazione mafiosa, estorsioni, usura, stupefacenti e armi. Sono state accertate anche le responsabilità in un'estorsione a una ditta emiliana impegnata nei lavori di costruzione del porto di Badolato.(ANSA).

Il sindaco di Badolato, comune della fascia ionica catanzarese, Giuseppe Nicola Parretta, è indagato per concorso esterno in associazione mafiosa nell'inchiesta della Dda di Catanzaro che stamani ha portato all'arresto di 25 tra presunti capi e gregari della cosca Gallace-Gallelli operante tra Gardavalle e Badolato. Per lui la Dda aveva chiesto la custodia cautelare, ma il gip l'ha rigettata perché, hanno spiegato gli inquirenti, il giudice non avrebbe riscontrato elementi circa la contro prestazione ottenuta da Parretta. Quest'ultimo, in particolare, é accusato di avere fornito un contributo "concreto, specifico e volontario per la conservazione o il rafforzamento delle capacità operative dell'associazione" criminale. Il sindaco, secondo quanto emerso dalle indagini condotte da carabinieri e polizia, sarebbe anche stato a cena, a Roma, insieme ad uno dei presunti boss della cosca. Parretta è stato rieletto, per il secondo mandato consecutivo, nel la tornata amministrativa del maggio scorso a capo della lista civica "La vela". Il comune di Badolato è diventato famoso alla fine degli anni '90 come proprio e vero ''laboratorio" di integrazione. Dopo uno sbarco di migranti, infatti, l'amministrazione dell'epoca decise di combattere lo spopolamento offrendo agli immigrati di stabilirsi nel borgo antico. Tutt'ora sono centinaia i migranti che vivono e lavorano nel paese. Nel corso dell'operazione è stato arrestato, e posto ai domiciliari, anche un noto imprenditore del settore nautico, Antonio Ranieri. Quest'ultimo, secondo l'accusa, insieme ad altre persone arrestate oggi, avrebbe costretto i soci dell'azienda Salteg di Modena, titolare del porto di Badolato, ad affidare a lui la gestione della struttura. Per costringere la società a cedere, alcuni affiliati avrebbero anche prospettando una possibile guerra di mafia in caso di rifiuto.

Nell'ambito dell'operazione di carabinieri e polizia di Catanzaro contro la cosca Gallace- Gallelli, in Friuli è stato arrestato Alfredo Beniamino Ammiragli, di 46 anni, originario di Napoli e residente a Taranto. Ad arrestarlo sono stati gli agenti della Squadra mobile di Udine. L'uomo, titolare di una ditta di pulizie che lavorava all'interno di una grossa azienda della Bassa friulana, è stato posto ai domiciliari nell'albergo in cui risiedeva da una quindicina di giorni. Secondo quanto si è appreso, sarebbe stato coinvolto in un episodio estorsivo aggravato dal metodo mafioso ai danni di una ditta emiliana per i lavori di costruzione del porto di Badolato, risalente al 2008. (ANSA).

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