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Processo Hydra, condanne
ridotte in Appello

Condanne ridotte e per alcuni dimezzate, rispetto al primo grado. Così si è concluso il processo d’Appello relativo ad uno dei due procedimenti scaturiti dall'operazione antimafia della Polizia di Stato denominata "Hydra". Il 1 maggio dello scorso anno il gup distrettuale che ha giudicato i 17 imputati con il rito abbreviato, aveva inflitto complessivamente 59 anni e 8 mesi di reclusione ai dieci condannati. Ieri il collegio del secondo grado presieduto da Donatella Garcea (Isabella Russi e Vincenzo Galati, consiglieri), ha invece inflitto nove condanne per complessivi 33 anni di reclusione. Nella lettura investigativa con l'operazione "Hydra" venuta alla luce con il blitz dell'11 febbraio 2011, gli investigatori della Polizia di Stato coordinati dalla Dda avrebbero colpito le nuove leve della cosca Vrenna-Bonaventura- Ciampà che erano subentrati ai vecchi capi finiti in carcere con le operazioni "Eracles" e "Perseus". Al vertice della nuova 'ndrina ci sarebbe stato per gli inquirenti Antonio Gaetano Vrenna, condannato in Appello sei anni di reclusione rispetto ai 9 anni che gli erano stati inflitti in primo grado ed assolto dai giudici del secondo grado dai reati di intimidazioni, armi, estorsioni e associazione finalizzata al traffico di droga. Anche in Appello così come era stato davanti al gup, la condanna più pesante è stata inflitta a Giuseppe Passalacqua considerato il capo dei "rom". Ma rispetto al primo grado quando era stato condannato a 10 anni di reclusione, Passalacqua ha avuto la condanna ridotta a 6 anni ed 8 mesi. Una riduzione dovuta sicuramente al fatto che i giudici dell’Appello lo hanno assolto delle accuse relative alla intimidazioni, alle armi, all’associazione finalizzata al traffico di droga.

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