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Stangata ai “locali”
di Seregno e Giussano

Dieci condanne e una assoluzione. Il verdetto è stato emesso ieri dal gup di Milano Simone Luerti, al termine del processo con rito abbreviato a carico di esponenti appartenenti alla ‘ndrangheta che opera e domina in Lombardia. Tra loro capi e gregari delle cosche vibonesi. A vario titolo era imputati di estorsioni e traffico degli stupefacenti. Inoltre ad alcuni degli imputati era stato contestato di aver dato vita ai locali di ‘ndrangheta a Seregno e Giussano. Le condanne hanno interessato Nicola Nicolaci, di Mileto, a cui sono stati inflitti 14 anni di reclusione; a suo carico il pubblico ministero aveva chiesto, invece, una condanna più leggera: 10 anni. Condannato a 8 anni, invece, Umberto Cristello, di San Giovanni di Mileto; in questo caso il pm aveva chiesto una pena superiore: 11 anni e 4 mesi di reclusione. Nove anni per Peppino Corigliano (Mileto), mentre la richiesta della pubblica accusa era stata di 12 anni e 8 mesi. Le altre condanne, invece, sono state così distribuite: Salvatore Corigliano (Mileto) sei anni e 8mesi – il pm aveva chiesto 12 anni e 8 mesi –; Francescantonio Mondella (Francica) cinque anni e 4 mesi – il pm voleva una condanna a 15 anni –; Michele Silvano Mazzeo (Comparni di Mileto) cinque anni e 4 mesi –il pm aveva chiesto 12 anni –; Antonio Staropoli (Mileto) sei anni e 8 mesi -  il pm aveva chiesto 10 anni –; Giuseppe Barba (Sorianello) sei anni e 8 mesi –chiesti 8 anni –; Fortunato Galati (San Giovanni di Mileto) quattro anni e confisca di tutti i suoi beni – il pm aveva chiesto 10 anni di carcere.

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